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Strategie di marketing: come vendere in tempo di crisi

Posizionamento del prodotto nel covid19

Ciao lettrice, bentrovato lettore!
L’argomento che tratterò oggi riguarda la pandemia che abbiamo vissuto.
“Ecco adesso ci mancava pure lui”, potreste dirmi… e avreste tutta la libertà di farlo 🙂
Quello che farò non sarà lamentarmi o analizzare crolli di mercato e/o di settori, piuttosto cercare di capire come poter trarre vantaggio da periodi problematici.

 

Per cercare di offrire vantaggi competitivi ai propri clienti, l’azienda dovrebbe sempre farsi la giusta domanda quindi capire come risolvere i suoi bisogni. Se vuoi approfondire l’argomento, ne ho parlato approfonditamente in questo mio articolo sui segreti per migliorare le vendite.

Anche durante un periodo di crisi il primo obiettivo per le aziende dovrebbe essere quello di trovare soluzioni alle aspettative rinnovate dei consumatori.
Questo aspetto concorre a migliorare e far sedimentare l’autorevolezza del brand. 

Questo perché il concetto rimane sempre uno:  

“Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo.”

La frase suddetta di Ford vale sia per quanto riguarda la manifestazione visiva dei prodotti/servizi, sia per la creazione/innovazione di prodotto/servizio perchè anch’essa concorre a far sedimentare il brand nel potenziale spettatore.

Il cambiamento delle strategie di marketing dopo il Covid19

Questo articolo lo sto scrivendo in data 19 Giugno quindi siamo quasi tornati alla vita “normale”, ma dal punto di vista del business il cambiamento epocale è già in azione, le nuove necessità noi consumatori le abbiamo già palesate: avere la possibilità di comprare ogni genere di prodotto da casa anche presso il negozio di quartiere.

Nelle prime settimane i grandi colossi come Amazon non facevano spedizioni, mentre le botteghe hanno cominciato a farle, dando le disponibilità sia sui gruppi cittadini di Facebook, sia grazie alle istituzioni che li hanno pubblicizzati.

Le persone hanno quindi cominciato a ri-conoscere le aziende cittadine grazie alla criticità avvenuta.

Quello che hanno fatto i negozi nelle nostre città è un atto sicuramente eroico, ma anche intelligente in relazione al marketing perché hanno servito le necessità delle persone.

Come battere i colossi dell’ecommerce con strategie diverse

Spesso durante i miei corsi sento imprenditori voler trovare il modo di battere Amazon con il proprio ecommerce…
Caro imprenditore e lettore, non si batte Amazon con le sue armi.

Secondo la mia esperienza gli store online si battono facendo quello che (al momento) non possono fare, favorire la relazione umana.

Per questo secondo me il negozio di quartiere che prende ordinazioni e ti serve con la consegna a casa è un atto di per sè semplice, ma agli occhi delle persone che avevano, hanno ed avranno necessità di comprare da casa, per il marketing relazionale è un atto fondamentale che permette oltre a quanto già detto di “mostrarsi” ad un pubblico che non ti conosceva, perché comprava altrove sia online che offline.

Questo è sintomo di autorevolezza ed è un esempio pratico relativo all’affermazione che ci sta accompagnando:

LA GENTE NON COMPRA QUELLO CHE FAI, MA PERCHÉ LO FAI.

Supermercato 24 è un esempio lampante di servizio che si sta affermando positivamente fra la popolazione e sfrutta la sopravvenuta necessità di fare la spesa da casa.

Quello che serve fare secondo me è e sarà:

  • Investire maggiormente nella comunicazione via social network.
  • Investire maggiormente nella creazione e gestione o presidio di community online.
  • Accelerare dove possibile l’eCommerce.

E tu hai usato servizi del genere durante il lockdown?

Quando il brand aiuta socialmente: strategie di marketing relazionale

L'azione dell'azienda Harmony L'igienico di Rimini
Azienda Harony L’Igienico – Produzione materassi specialistici e guanciali

I brand che adottano un atteggiamento d’aiuto nei momenti di difficoltà lasciano un segno importante nell’opinione pubblica e nei propri clienti.

In situazioni di crisi e difficoltà, è importante che il brand e l’azienda si mostrino attenti alle necessità del cliente ma anche siano pronte a dar loro a costo zero dei vantaggi perché in questi momenti l’obiettivo dell’azienda è soddisfare i consumatori e il pubblico dimostrando attenzione, atteggiamento propositivo e solidarietà nei confronti della collettività.
Questi aspetti sono apprezzati da noi consumatori e favoriscono una percezione positiva del brand.

In più la condivisione di informazioni è uno strumento potentissimo per migliorare l’autorevolezza: mostriamo che ne sappiamo riguardo l’argomento e per questo agli occhi dello spettatore diventiamo una guida, una persona esperta.

Le aziende devono mostrarsi umane: le persone al centro

Film documentario Giuseppe Giovannini

Abbiamo detto che la comunicazione che si intende fornire deve possedere sensibilità, ma più d’ogni altra cosa deve presentare umanità. 
Nessuno meglio di una persona può comunicare con gli individui, al fine di diffondere il necessario messaggio di solidarietà.
Per questo i titolari, i collaboratori aziendali devono metterci la faccia… l’azienda in questo modo si umanizza.
Se non lo vogliamo capire con quello che è successo, quando potremo farlo?

Nel mio piccolo anche io ho tradotto come meglio potevo questo aspetto e ho pensato di contribuire con il mio know how non solo mettendo la mia faccia, ma proponendo un docu/film collettivo sulla quarantena vissuta fra Marzo e Aprile 2020… proprio durante il periodo di massima crisi.

Di esempi di film o docu film nel campo cinematografico ce ne sono davvero pochi, uno fra tutti è Life in a day prodotto da Ridley Scott e consiste nel rendere registi ed attori le persone.

Anche io nel documentario che ho prodotto assieme ad Andrea Giovagnoli e Sigfrido Berretta ho voluto mettere le persone al centro del progetto, chiedendo loro d’essere d’ispirazione per gli italiani, di far vedere cosa si può fare nonostante tutto, di lanciare segnali positivi e propositivi… di mostrare che ci pieghiamo solo per allacciare le scarpe (che è poi il titolo del docu/film). Se vuoi approfondire tutta la produzione del materiale, ho scritto un post dove racconto tutto.

Ho pensato che queste azioni potessero appunto essere motivo sia di catarsi sia di miglioramento personale.
Il risultato è secondo me stato raggiunto ed abbiamo prodotto sia un mini docu di 3’, sia il docu/film di 37’.

Se vuoi vederli ora, eccoli qui per te.

DOCU FILM

MINI DOCU

Sapere è potere: investire nell’aggiornamento

ÈArrivati a questo punto spero che l’importanza di trovare soluzioni alle necessità sopravvenute sia chiara; se ancora non lo fosse, fuor di metafora, stiamo comprendendo quanto sia importante adeguarsi per non sparire.

Le PMI non sono abituate ad aggiornarsi perchè è l’inerzia a governarle. È molto brutto quello che ho appena detto, ma in aula vedo sempre più imprenditori e collaboratori aziendali che non si aggiornano, non si informano su nuovi servizi, su come migliorare il proprio prodotto quindi non pianificano, non sono abituate ad investire sul futuro, non credono nella formazione.

Invece secondo me è la conoscenza delle informazioni ad essere uno dei migliori investimenti da fare.

Non lo diceva ma lo si percepiva nella figura del Merovingio in Matrix:

“CHI POSSIEDE LE INFORMAZIONI POSSIEDE IL FUTURO”.

Le aziende emerse durante il lockdown

Le aziende che vogliono servire le nuove necessità dei clienti, oltre a Supermercato24 ci sono eccome!
Sono anche quelle aziende che fanno ricerca di nuove tendenze e nuovi servizi innovativi, freschi, brillanti.
Ti porto il caso di Delish e come ha saputo organizzare virtual party durante la quarantena (e anche adesso perchè il servizio è talmente innovativo che piace).

Ci sono talvolta persone che preferiscono commisurare la qualità del cibo non solo da esso, ma dalla compagnia attorno alla tavola. Ma le problematiche di distanziamento sociale hanno reso questo “piacere” impossibile da raggiungere prima, con le dovute cautele, ora.
Delish ha sfruttato questo problema trasformandolo in opportunità ed andando a servire quella nicchia di persone che predilige la compagnia a tavola creando una guida completa per organizzare e condividere cene, happy hour ecc… utilizzando il WiFi come “un nuovo grande tavolo”.
Li hanno chiamati Virtual Dinner Party, luoghi virtuali per divertirsi “separatamente ma insieme”.

Il caso Cookist: #iorestoincucina

Durante il lockdown (ma non solo) chi più chi meno ha liberato la fantasia in cucina.
Cookist ha captato queste necessità e ha lanciato sul suo sito l’iniziativa #iorestoincucina.

Si tratta di uno spazio riservato alle notizie, ai servizi per il cittadino e alla condivisione del sapere riguardo il cibo: tutorial, idee e iniziative per sfruttare al meglio il periodo di quarantena imparando, ad esempio, a cucinare tutte quelle ricette che avremmo sempre voluto sperimentare e a cui non ci siamo mai potuti dedicare.

Il segreto del marketing: provarci!

Siamo arrivati alla fine e mai come in questo articolo mi sento di dirti una cosa: nelle strategie di marketing, oltre alle tecniche proposte, bisogna provare, buttarsi! 
Perchè questo mondo non è scientifico, non ci sono formulette magiche per migliorare le vendite da un giorno all’altro!

Siamo arrivati alla fine, il lavoro di pubblicazione come sai richiede tempo e ricerca e tu puoi fare grandi cose per aiutarmi; se vuoi:

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